domenica 20 gennaio 2013


Hard winter test

Ieri notte si sono verificate le condizioni migliori per fare un test definitivo dell'abbigliamento, fugare i dubbi, trovare i punti deboli. Il meteo dava previsione di bel tempo ma notte moto fredda. E io sabato mattina non lavoravo. Potevo dedicare l'intera notte a viaggiare in condizioni simili a quelle della Norvegia!

Tornato a casa dal lavoro, mi sono cambiato, fatta una cena leggera (canederli in brodo!), ed alle 21.45 sono partito. La prima idea era di andare a Lienz (A), e magari rientrare per la Carnia. Poi in realtà mi
sono avventurato per il Cadore, ed alla fine sono rimasto nell'area dolomitica.

In Cadore la temperatura era ca -5°C.
Poco prima delle 24.00 ero a Santo Stefano di Cadore. Temperatura indicata nei tabelloni: -12°C. Da qui ho viaggiato sempre sotto i -10°C fino ad Agordo (-9°, ore 6.00).

Arrivato a Padola sono tornato ad Auronzo attraverso il Passo Sant'Antonio: 15 km di splendida strada di montagna completamente innervata, e in parte ghiacciata.
A causa del freddo intenso ho cominciato ad avere la visiera ghiacciata all'interno (!).

Da Auronzo ho proseguito per Palù San Marco e Misurina. Strada completamente innevata. Queste località sono conosciute come una piccola Siberia, e vi si allenano anche cani da slitta per le condizioni ideali della neve: all'ombra delle Marmarole d'inverno il sole non riesce a scaldare.
Da qui ho viaggiato sotto i -15°C fin quasi ad Arabba. Anzi proprio a Palù San Marco penso di essere passato quasi a -20°C. Il cellulare e la telecamera Gopro, non protetti, hanno smesso di funzionare, ed ho dovuto riparali sotto la sella!

Alle 1.30 circa ero a Misurina. Qui ho fatto una sosta per mangiare un po' di cioccolata e sgranchirmi le gambe.
Era così freddo che tolto il casco ho dovuto subito mettere un cappello!
Ne ho approfittato anche per applicare gli scalda-mani e scalda-piedi chimici: ai piedi, dentro gli stivali Sorel, riconosco di aver avuto un beneficio; meno evidente dentro i guanti.

Ripartito ho trovato sempre neve fino al bivio con la ss51, la Cortina-Dobbiaco. Quindi ho proseguito per Dobbiaco e poi direzione Austria!
E' vero che era abbastanza tardi, ma non volevo rinunciare ad una incursione oltre confine.

Alle 3.05 ero a Sillian.  Un tabellone indicava -17°C. Breve sosta, ennesima pulizia della visiera dal ghiaccio, ulteriore tentativo di usare la Gopro, e poi rientro in Italia, direzione Brunico, per imboccare la  Val Badia.

Verso le 4.00 passo Brunico. Finalmente, perché non sopporto la statale della Val Pusteria (ss49, alias E66) ed imbocco la  Val Badia.  Poco dopo l'imbocco della valle, trovo nuovamente neve sulla strada, da qui sarà così fin quasi ad Alleghe.
Circa alle 5.00 passo Corvara, il Passo Campolongo, e finalmente rientro in Veneto ad Arabba.
Il sonno cominciava a darmi fastidio, ma prima dovevo arrivare ad Agordo per la colazione: quando vado a camminare mi fermo sempre alla pasticceria Saint Honorè a mangiare le ottime brioche e bere il buon cappuccino. Sarebbe stato un ottimo modo per festeggiare.

Alle 6.00 ero anche ad Agordo. Ma, delusione, la pasticceria apre alle 7.00! Poco male non mancheranno altre occasioni.
Caffè risvegliante al Bar Centrale, e via verso casa, dove sono arrivato alle 7.45


Ecco quindi il percorso in sintesi:

Villorba- Santo Stefano di Cadore: km 119.
Santo Stefano di Cadore- Padola- Passo S.Antonio- Misurina: km 55.
Misurina- Sillian (A): 37 km.
Sillian (A)- Corvara: km 78.
Corvara- Belluno: km 80.
Belluno- Villorba: km 77 km

Totale 446 km, in 10 ore esatte.

Valutazioni. L'abbigliamento ha tenuto abbastanza bene. Da migliorare forse le braccia.
Le mani son quelle che han sofferto di più, e lo sapevo. Proverò a migliorare le moffole sul manubrio, e a utilizzare meglio gli scadini. Però il punto delicato sono le dita, specie mignolo ed anulare: in alcuni tratti sicuri ho rinunciato a tenere due dita sulle leve dei freni, per poter tenere tutte le dita vicine e più calde, ed ha funzionato.
I piedi non mi hanno dato grossi problemi, e non ho neanche usato i secondi calzini di seta. Però voglio aggiungere una suoletta isolante.
La Vespa è andata bene, anche con lo pneumatico posteriore che comincia ad essere usurato: non credo di cambiarlo. Anche perché in Scandinavia userò le chiodate.


In conclusione questa prova era necessaria, a costo anche di farla di notte, come ho fatto. E penso di essere a buon punto della preparazione.
Le due settimane che restano preparerò i bagagli, e proverò i carichi.





























3 commenti:

  1. Wow complimenti per la tenacia. Parte del giro in notturna che hai compiuto te, l'ho fatto io in estate con il mio scooter. Una favola.....ma d'estate appunto. No riesco ad immaginare cosa possa essere viaggiare di notte in scooter a - 20°C. Confermo ancora una volta come mi piaccia il tuo approccio alle cose. Complimenti. 6 da riferimento.

    Lamps !!!

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    1. Grazie dei complimenti!
      Per questo viaggio mi sto proprio divertendo. Richiede preparazione perché non è banale, ma è bello vedere tutte le caselle che vanno al loro posto.
      Se verrà bene sarà merito della preparazione: e dopo vorrei poter dire che è alla portata di tutti: una Vespa, una settimana di ferie, e via!

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  2. Infatti io è proprio questo quello che intendevo. Se c'è metodo nelle cose che si fanno, allora riuscirci è facile. Altrimenti sono gli eventi che ti portano...che a volte non è male, ma in un impresa così è meglio agire con minuzia.

    Ciao

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